da aprile - Il lavoro, la rappresentanza, le due sinistre - Paolo Ciofì si misura con uno degli attuali paradossi della rappresentanza: il mondo del lavoro non ha proiezione politica nella sinistra e non costituisce una priorità per la stessa sinistra. E' la tesi netta del suo ultimo libro (Il lavoro senza rappresentanza, manifestolibri, pp. 320, euro 24), che sibila come la sirena di avvertimento di un cataclisma. Ma a questo paradosso se ne aggiunge un altro. In Italia il premier del governo di centrodestra ha fatto irruzione sulla scena politica costruendo la proiezione istituzionale di un partito della proprietà e dell'impresa Nella maggioranza della sinistra, invece, la corsa è stata verso l'abbandono di qualsiasi radice sociale.

Per Ciofi, questo peculiare scenario è il singolare approdo della transizione italiana iniziata nel 1992 (Tangentopoli) e continuata sotto gli effetti della globalizzazione economica su scala internazionale seguita al 1989 (crollo del Muro di Berli no). 11 mix è risultato micidiale: precarizzazione del lavoro dipendente, liberismo come bussola, subordinazione senza precedenti della politica al nuovo modello capitalistico, ristrutturazione della rappresentanza della sinistra politica al di fuori del radicamento nella mutata situazione sociale. Solo il movimento no global - annota Ciofi - ha posto negli ultimi anni con forza il tema della critica del neoliberismo come orizzonte politico.

L 'altra tesi proposta al dibattito da questo libro è che negli ultimi anni solamente la Cgil ha svolto la funzione di rappresentanza del lavoro, come del resto vuole la sua ragione sociale di sindacato ma con un aggravante che non aveva quasi mai vissuto prima: non ha trovato valide sponde politiche in grado di offrire uno sbocco alla nuova conflittualità e al rilancio della tematica dei diritti (l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e non solo).

Chi ha buona memoria - argomenta Ciofi - non può dimenticare che la leadership di Sergio Cofferati, prima della scelta di candidarsi a sindaco Bologna, aveva posto una questione politica che tuttora resta irrisolta: chi rappresenta politicamente il lavoro? Se non.si ri parte di qui, è la conclusione, l'attuale panorama della sinistra politica resta monco ed è desti nato a ruotare intorno allo sche ma delle "due sinistre" che asso miglia a una gabbia (la sinistra moderata dei Ds e ora della Lista uniti nell'Ulivo, la sinistra anta gonista di R Sono due sinistre che si autoalimenta no tra di loro senza contagiarsi e competere. Insieme, scrive ancora Ciofi, proprio quelle due sinistre hanno espulso come una corpo estraneo il movimento che aveva trovato nella coerenza di Cofferati un punto di riferimento: "Bertinotti ha dedicato attenzione non alla crescita del fenomeno Cofferati', bensì alla sua estinzione. In questo converge ancora una volta con D'Alema, il quale è ben determinato a eliminare ogni condizionamento interno al suo partito sulla via della costruzione di una formazione integralmente r mista". Resta in effetti inspiegabile, se si guarda oltre il recinto del Prc, il giudizio di Rifondazione di oltre un anno fa, quando sosteneva che le proposte di Cofferati sul "Grande Ulivo" e sulla necessità di un raccordo tra rappresentanza politica, "girotondi" e no global "dividevano il movimento". E'stata una valutazione miope, alla luce anche delle difficoltà che la recente "svolta" di Bertinotti incontra in quel partita (nonviolenza e accordo programmatico con l'Ulivo).

Le oltre 300 pagine di questo volume danno al lettore tutte le pezze d'appoggio analitiche - passando dall'Italia agli Stati Uniti, dalla situazione internazionale alle potenzialità del modello europeo - per cogliere gli assilli di Ciofì. Che poi sono i tormenti di tutti coloro che ritengono, a distanza di quindici anni dal 1989, che le attuali sinistre italiane siano più il frutto di quella cesura epocale che di un progetto rifondativo puntato sull'oggi e sulle grandi tematiche caratterizzanti il ripensamento dell'intera sinistra europea dopo la sbornia di un decennio Novanta segnato dalla sconfitta delle loro esperienze di governo.

da aprile di maggio 2004